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SELCE – SELvatici CEreali: il futuro nella risposta delle piante ai cambiamenti climatici

SELCE – SELvatici CEreali: il futuro nella risposta delle piante ai cambiamenti climatici

Project funded by Cassa di Risparmio di Modena: Sime n.2015.0033

Coordinator: Prof. Anna Maria Mercuri

Participants: PhD student Rita Fornaciari, Dr. Assunta Florenzano, Prof. Marta Mazzanti, Dr. Laura Arru, Dr. Giovanna Bosi, Dr. Paola Torri, Dr. Rossella Rinaldi

 

   

English version

SELCE project is part of an interdisciplinary collaboration with international connotation that aims to build a bridge between biological and anthropological studies. The lab of Modena shield a unique collection of archaeobotanical remains, especially composed of wild cereals coming from excavations in arid areas. From more than 25 years the lab study plants from African and Mediterranean sites, collaborating with international institutions (eg. University Sapienza of Rome, MAE and University of Bristol, University of Huddersfield, National Geographic and American authorities). SELCE will allow a deepen study of the morphological and genetic diversity of these wild cereals, and a better knowledge of their adaptation to climate changes. The study of pollen and seeds/fruits found in archaeological sites will be useful both to understand which species were selected by hunter-gatherers and which ones survived during the Holocene climate changes. This kind of studies are nowadays the focus of FAO research projects, and have repercussions in the agro-food sector. SELCE will carry out: 1) the morphometric study of spikelets of wild cereals from archaeological records; 2) the extraction of ancient DNA from the spikelets and its study by means of the DNA barcoding and the Next Generation Sequencing (NGS) approaches; 3) the pollen analysis; 4) the establishment of a network with specialized foreign groups.

Thanks to the Italian-Libyan Archaeological Mission in the Acacus and Messak, Sapienza University of Rome and Department of Archaeology, Tripoli, directed by Savino di Lernia.

 

Italian version

Il progetto SELCE fa parte di un’ampia collaborazione interdisciplinare con forte connotazione internazionale che si prefigge di lanciare un ponte tra studi biologici e antropologici. Grazie alla presenza a Modena di una collezione unica di reperti archeobotanici, specialmente cereali selvatici provenienti da scavi in zone aride, verrą sviluppata una ricerca di enorme interesse riguardante la diversitą morfo-genetica e l’adattamento dei cereali selvatici ai cambiamenti climatici.

SELCE approfondirą la conoscenza dell’evoluzione delle piante oggi coltivate e sull’adattabilitą di specie pił rustiche ai cambiamenti climatici. Si prefigge di ottenere risultati innovativi su due piani: 1) generale: giungere a una definizione moderna di Archeobotanica che aggiunga ai metodi analitici morfologici quelli molecolari (specialmente DNA antico e acidi grassi); 2) specifico: l’analisi di migliaia di cariossidi sub-fossili consentirą di ottenere dettagli morfo-genetici sui cereali selvatici usati come alimento dalle civiltą preistoriche.

Polline e semi/frutti provenienti da siti archeologici saranno utili a comprendere sia quali specie fossero selezionate dai cacciatori-raccoglitori, sia quali abbiano mostrato maggiore resistenza sopravvivendo ai cambiamenti climatici e alla desertificazione olocenica. Studi come questo sono al centro dei progetti di ricerca della FAO (che titola nel suo sito: ‘Genetic diversity: a hidden tool in coping with climate change’) e hanno ricadute nel settore agro-alimentare. Il Lab. di Modena, unico in Italia, da oltre 25 anni svolge ricerche su piante provenienti da siti africani e mediterranei con collaborazioni di alto rilievo internazionale (es. Universitą Sapienza di Roma, MAE e Universitą di Bristol, Universitą di Huddersfield, National Geographic ed enti americani).

Le azioni previste da SELCE sono: 1) studio morfometrico di cariossidi da materiale archeologico (datato ca. 10000-3000 BP); 2) estrazione di DNA antico da cariossidi e studio per mezzo del DNA barcoding e del Next Generation Sequencing (NGS); 3) analisi polliniche finalizzate a studi paleoclimatici nel Mediterraneo e nel Sahara; 4) cooperazione in rete con gruppi stranieri specializzati in geoarcheologia, entomologia e archeometria.

Si ringrazia la Missione Archeologica Italo-Libica in Acacus e Messak, diretta da Savino di Lernia - Universitą Sapienza di Roma.